#37 InquinaMenti Talk: "Marco Conte ci racconta Sticker e alcuni segreti"
- inquinamentiacustici
- 23 apr 2021
- Tempo di lettura: 3 min

Io sono un cantautore, vengo dalla provincia di Varese. Dopo un iniziale periodo come frontman della band pop punk I The Fhackers (ora di nuovo attiva con una nuova formazione e un nuovo nome) mi sono “trasformato” in un cantautore, parallelamente ho scoperto la passione per l’autorato, e perciò ho iniziato a coltivarla coi miei maestri di scrittura (Andrea Leprotti, Nyv, Domenico Vena) e scrivendo con e per vari artisti emergenti (Debora Ruggiero, Adelia, Venere, Giorgia Pastori).
Qual è stato il tuo primo approccio alla musica?
Tramite la chitarra: è il primo strumento che mi ha permesso di esprimermi musicalmente, di comporre le prime melodie e di accompagnarmi mentre cantavo le canzoni che scrivevo o le canzoni che amavo. Insieme a quello lo studio del canto: devo ringraziare i miei coach da Antonio Marino a Laura Ciriaco, Che mi hanno sempre spinto a crederci, a provare e a migliorarmi.

Parlami un pò del tuo ultimo brano, c'è qualche segreto del dietro le quinte che vorresti raccontare?
Sticker nasce anzitutto da un’amicizia con Davide, una grande persona e un rapper fortissimo. Prima della canzone c’era il desiderio di fare qualcosa di musicale insieme. Il feat é nato da questo scambio di idee e dalla voglia di raccontarci durante il covid. Le emozioni sono diventate parole attraverso un giro di chitarra molto semplice, su cui il producer Nati di Phaser Studios ha poi messo la sua sapiente mano.
Cosa vuole suscitare nell'ascoltatore?
La canzone vuole strappare un sorriso. Questo penso sia il compito di ogni canzone, ma in particolare la funzione della musica in questi tempi un po’ strani: far riflettere e pensare ma sempre con un velo di leggerezza.

Chi è Marco oltre la musica?
Marco é un curioso, una persona piena di domande: sul futuro, sul mondo, sul passato. Marco é un insegnante, Marco è uno scrittore, Marco è un fotografo, a caccia di tutti gli stimoli che lo mettano in relazione con gli altri per scoprire se stesso in frammenti di bellezza.
Se potessi tornare indietro nel tempo a quale concertone storico vorresti assistere e perché?
All’ultimo live di Freddie Mercury, perché lui per me rappresenta l’icona della musica al servizio delle persone. Sottolinea che lo show è più vero della vita e che intrattenere è una cosa seria.
Quali sono gli artisti che maggiormente ti hanno ispirato quindi nel tuo percorso artistico?
Ryan Tedder, Justin Bieber e Ed Sheeran: sono capaci di coniugare divertimento e songwriting, talento, tecnica e ispirazione. Hanno un gusto contagioso per la musica e un’orecchiabilità invidiabile.

Passando al lato "Marco uno di noi" mi racconteresti di una gaffe epica che hai combinato durante un live?
Ah beh quelle non si contano, come quella volta che sono sceso dal palco tutto carico per cantare in mezzo alla gente, non accorgendomi che in quel modo avevo fatto staccare il microfono e quindi cantavo ma nessuno nel locale mi sentiva!
Hai un "Live del cuore" che ti ricordi in particolar modo? Raccontamelo!
La finale dello scorso anno al fantastico festival, nella bellissima cornice ligure, in faccia al mare che amo tanto e cantando una canzone che avevo appena scritto.
Hai dei rituali pre-show? Se si, svelamene uno!
Stretching, rilassamento del collo che è il mio punto debole e ovviamente riscaldamento vocale!

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho diversi brani in uscita nei prossimi mesi, e poi sto formando una nuova squadra che lavori al mio progetto quindi...tanta carne al fuoco!
Concludiamo con una frase che racchiude un pò tutto il tuo mood!
Memento audere semper! Osa sempre, non fermarti, non fermarti ai tuoi sbagli ma pensa alle possibilità future!
"A noi non resta che farti un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri e non, sempre audace!"
InquinaMenti Acustici.
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