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Gixo, rapper e attivista per i diritti umani, si racconta senza fronzoli.

  • Immagine del redattore: inquinamentiacustici
    inquinamentiacustici
  • 13 feb 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Rapper e cantante dal 2011, un album con il gruppo 71015, dal 2014 sospende la carriera musicale per dedicarsi ai diritti umani e degli animali, compie numerosi viaggi in Medioriente tra Palestina e Israele. Nel 2022 pubblica il brano "Tempo al tempo" che segna il suo ritorno al pubblico!


Ciao Gixo, come stai? In merito al tuo ultimo progetto, “Tempo al tempo”, mi racconteresti un po’ la tua idea? Come nasce questa canzone e perché hai sentito la necessità di scriverla?

Ciao, Dominik! Sto molto bene, grazie! Fortunatamente questo è un periodo pieno di novità e di impegni, pertanto sto passando momenti sereni.

“Tempo al tempo” parla di tante cose. Innanzitutto, la canzone è stata scritta (e poi pubblicata) dopo 9 anni dalla mia ultima uscita nel mondo della musica, quando facevo ancora parte del trio 71015, gruppo Rap made in San Nicandro Garganico. L’intero progetto mi è servito da strumento di “copying”, per riuscire non solo a riprendere confidenza con la musica creata in prima persona, ma per riavvicinarmi a tutto il mondo, le persone (e i tempi) ad essa collegata.

La canzone mi ha aiutato a dare “Tempo al tempo”, in merito alla mia difficoltà degli ultimi anni nel riprendere i ritmi e le modalità del fare musica, ma soprattutto nel ritrovare me stesso, attraverso di essa. E’ una lettera che ho dedicato allo scorrere del tempo e a quanto quest’ultimo sia potente e capace di modificare l’intero scorrere dell’universo, in un attimo. “Tempo al tempo” è anche un inno al “qui e ora”! E’ un messaggio di empowerment per tutte le persone che trovano difficoltà evidenti nell’accettare il proprio passato o restare aggrappato ad esso e che, in modo consequenziale, non vivono il presente nel modo più appropriato, con ansie che riguardano il proprio futuro.

Ho sentito la necessità di scrivere questa canzone perché mi mancava tanto fare musica. Riavvicinarmi ad essa, non più come ascoltatore, mi ha ridato sensazioni ed emozioni che non provavo da tempo, che sono inspiegabili a parole.

Ti occupi del sociale e di musica: come riesci a far combaciare le due cose? C’è un filo rosso che le lega entrambe?

La mia vita di tutti i giorni, lavorativa e non, è strettamente collegata all’idea personale che ho del mondo e del fare musica. Il mio lavoro nel sociale, con la persona, sia come educatore professionale socio-pedagogico che come attivista per i diritti umani e degli altri animali, mi permette di essere sempre aggiornato su tutto quello che succede nel mondo e sui cambiamenti della società. La musica è una di questi: restare al passo coi tempi, vivere con essa, ti permette di comunicare e di lavorare, in ambito educativo, nel miglior modo possibile. La musica, in particolare quella rap, rientra tra le attività che riguardano la visione che definisco “umanistica-intersezionale”, in quanto colpisce e coinvolge un pubblico vasto, entra in ogni parte della società e veicola in modo diretto qualsiasi messaggio si voglia affrontare, soprattutto quelli legati a contesti di disagio e di autodeterminazione.

Posso tranquillamente dirti che la musica è una metodologia educativa molto efficace, per quanto mi riguarda. Spesso risulta essere molto più coinvolgente e incisiva di qualunque tecnicismo professionale.


Chi è Gixo al di fuori di tutto?

Al di fuori di tutto, Gixo è una persona di 32 anni che ama stare con gli esseri viventi a lui cari: gli animali domestici con cui vive (Shiva e Lilith), gli amici (sia quelli di una vita che quelli nuovi)

e la propria famiglia. Amo e rispetto ogni forma di vita, da qui la mia scelta vegan e la conseguente passione per la cucina. Da anni, ormai, sono socio dell’ UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti), con cui mi batto per una nuova visione di umanismo planetario.

Mi batto ogni giorno per i diritti umani di ogni parte del mondo, partendo dal nostro territorio.

Mi batto per i diritti animali, nessuno escluso. Amo il mio lavoro, lo studio e ogni parte della mia semplice vita. A dir la verità, tutte le cose di cui ti ho parlato non si trovano “al di fuori di tutto”, ma ne fanno parte, fanno parte della mia personalità. Credo che ogni attività, ogni visione, compresa la musica, facciano parte di me stesso.



La tua musica è schietta, come la tua persona. Qual è il momento preciso in cui ti sei innamorato della musica e hai iniziato a lavorarci?

Sono sempre stato innamorato della musica. Non riesco a ricordarmi momenti della mia vita in cui la musica non abbia avuto la sua parte, la sua importanza. Ho avuto un’educazione musicale da sempre, proveniente dai miei genitori e dai miei zii. Ho suonato per anni il clarinetto, primo strumento a cui mi sono avvicinato durante la mia carriera musicale.

Il rap è arrivato all’improvviso, nel 2009. Ho sentito la necessità di esprimere tutti i miei pensieri attraverso più parole possibili; il rap mi è sembrato subito il genere migliore per mettere a nudo ogni parola, ogni immagine, ogni pensiero. Per il resto, non riesco a dare una risposta chiara e lucida… c’è stato un percorso fluido e scorrevole, difficile da spiegare.

Se potessi viaggiare nel tempo e conoscere un big storico della musica, chi sarebbe e come esordiresti?

Michael Jackson! Michael Jackson! Michael Jackson! Nessun altro. Grazie a lui la musica è entrata nella mia vita in modo razionale. Inutile spiegarti il perché, oggettivamente. Il mio stesso nome d’arte deriva dal suo nome: Gi( Gigi) – Xo (Jackson). Ti dico solo che (e chiunque mi conosce abbastanza te lo potrebbe confermare) impazzisco ogni volta che ascolto la sua musica. Conosco ogni cosa della sua vita, ogni sua parola, ogni suo movimento nelle sue coreografie, ogni nota musicale e pausa delle sue canzoni. Non credo di riuscire ad esordire in alcun modo. Semplicemente rimarrei a guardarlo, a piangere, ad emozionarmi!



Quale messaggio vuoi dare a chi ti ascolta?

I miei testi affrontano sempre realtà vere, evidenti; parlano di pensieri, visioni del mondo, ma anche di quotidianità, di diritti mancati, di soprusi e di speranza. Come ti dicevo, per me la musica è davvero uno strumento comunicativo di rilevante importanza, la musica educa.


Se dovessi pensare al tuo mood, quale sarebbe la tua citazione?

Sono molto legato a una celebre frase dello scienziato Stephen Hawking, che esprime la mia visione del mondo, il motivo per cui facci musica e il motivo per cui amo il mio lavoro: “Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire. Guardate le stelle e non i vostri piedi.”



A cura di Fabiana Dominik.



 
 
 

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